Ambiente. Serve un’altra visione.

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Dietro ogni reato ambientale c’è la mano della criminalità organizzata e i suoi sporchi affari. Anche per questo i colpevoli vanno perseguiti e condannati in modo esemplare, le leggi vanno applicate sebbene sia ancora inapplicato, o poco, il reato ambientale.
Va anche detto che le nostre amministrazioni, periferiche e centrali, hanno poca cura e sono disattente alla cura del territorio, non provvedono alla sua cura e manutenzione, anche di quello di loro stretta competenza. Inoltre i provvedimenti degli ultimi anni hanno fortemente compromesso la sorveglianza e prevenzione del territorio.

Il territorio viene ancora visto come una mucca da mungere!
Si continua con il consumo del territorio, sono disattese tutte le norme e indicazione riguardo il recupero o il rifacimento con cambio di destinazione dei manufatti urbani, industriali ecc.ecc.
Il patrimonio ambientale viene visto e valutato esclusivamente in termini economici e non come risorsa per la vita è il benessere umano.
Gli incendi ancor di più delle frane o delle inondazioni non sono calamità naturali, dietro ogni calamità vi è la mano dell’uomo, per incuria o volontà speculativa.

Le vere calamità sono le mafie, gli affari sui rifiuti, gli sversamenti abusivi ed inquinanti, l’abusivismo edilizio, il non rispetto del patrimonio ambientale, insomma la sistematica devastazione dei nostri mari e fiumi, dei territori costieri ed interni.
Il tutto è aggravato dal pressappochismo, dall’indifferenza, spesso dall’incompetenza se non da interessi di lobbies con cui si governa e si sfrutta , invece di preservare e tutelare,  il patrimonio urbano, artistico e paesaggistico dei nostri centri e città.
I piccoli centri e borghi vengono sistematicamente abbandonati, nell’indifferenza delle amministrazioni, aggravando il fenomeno della conurbazione.

Può essere questo il modello di “sviluppo” del territorio e delle città?
Serve una nuova visione di sviluppo urbano e industriale, di politiche abitative, di integrazione ed accoglienza, in sostanza una nuova visione di governo complessivo del territorio e delle sue attività.

Un modello che possa anche rappresentare, un nuovo e diverso, sviluppo economico e di benessere collettivo e complessivo. Basterebbe anche guardare ad esperienze virtuose, in questa direzione, in molte parti di paesi Europei.
Ascoltando le dichiarazioni, della neo eletta Commissaria Europea, mi attendo molto in tale direzione.