Il film comico della crisi

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Non è che, caduto il governo che l’aveva abolita per decreto, la povertà ritorni?

Intanto a non tornare sono i Conti. Il grande Totò ce lo ha ricordato da subito: “I marchesi tornano sempre. I Conti a volte no!”. E con un premier che si chiama così: “nomen-omen”, nome-presagio.

I pieni poteri corrispondono alla carta bianca: lo insegna il Principe della Risata nel magnifico film di Steno “I due colonnelli”.

Colonnello Di Maggio (Totò): Lo so che ci sono le donne, i bambini, i vecchi, ecc. ecc.

Maggiore Kruger (Roland van Bartropp): Io sono venuto con pieni poteri… Che conta la vita di 100 o 200 persone di fronte alla vittoria di gran Reich? Sono come mosche!

Di Maggio: E io non ammazzo nemmeno le mosche! E sa cosa le dico? L’ordine di sparare non lo darò né ora né mai!

Kruger: Attenti, Colonnello, io ho carta Bianca!

Di Maggio: “…e ci si pulisca il c…!

Sembra una sceneggiatura scritta oggi, anche per il decreto sicurezza bis a firma del ministro Salvini. Il quale grida: “Al voto! Al voto!”, tra altri culetti che twerkano al Papeete Beach e lacrime di coccodrillo quando si commuove parlando del figlio che per gioco corre sull’Acqua scooter della Polizia di Stato.

E Renzi, continuando a credere che per vincere bisogna dividere anziché unire, frena sulle elezioni preparando senza veli la scissione della Leopolda, come l’Ubalda tutta nuda e tutta calda di Pippo Franco . Gli fa eco Grillo con trecento miracolati finiti in Parlamento per caso e  contrari a tornare a vendere bibite, fare i portieri in condomini litigiosi e le commesse all’ipermercato.

Ecco l’Italietta dell’agosto 2019, tra chi vuol “capitalizzare” il presunto consenso dei sondaggi e chi non vuol perdere le poltrone.

Quando tra qualche anno volgeremo lo sguardo indietro a questa lunga estate calda, ci verrà da dire pensando al povero Troisi: “Non ci restava che piangere”.