Occorre ripetere contro che cosa stiamo esattamente combattendo. La malattia provocata dal virus SARS-CoV2 genera un rischio di mortalità rispetto a tutta la popolazione (crude mortality rate) da basso ad estremamente basso, ma un tasso di letalità (case fatality rate), rispetto ai casi diagnosticati, certamente non trascurabile, tra l’1.39% in India ed il 3.46% in Iran, con Italia e Germania che seguono a ruota, nel complesso ancora non elevatissimo specie se confrontato con il tasso di letalità di altri flagelli del nostro tempo,o la letalità della prima ondata di COVID-19.

Quindi, benché enormemente più pericolosa della comune influenza, la sindrome definita COVID-19 potrebbe essere controllata da una buona organizzazione di medicina del territorio (inesistente in Italia) e dalla capacità dell’attuale sistema ospedaliero.  Salvo che per aspetti che pare non riescano ad essere compresi dai più o, meglio, spiegati con competenza, onestà e lucidità dall’immenso numero di “esperti” che popolano gli schermi televisivi.

Un aspetto di cui parlo ed ho parlato anche nel recente passato, è la velocità con cui il contagio ha la potenzialità di diffondersi, che è espressione di diversi fattori, innanzitutto del tasso di diffusione del virus in una popolazione indifesa, un indice largamente sottovalutato (il famoso R0) e che può cambiare nel corso del tempo quando vengono attuati interventi di protezione specifici (diventa così Rt).

Ma l’altro aspetto molto importante è la capacità di trasmissione della malattia da parte di molti dei portatori asintomatici. Molti, non tutti, questo è un altro elemento di massiva confusione su cui nessuno è stato capace di dare informazioni attendibili. Il portatore asintomatico che svilupperà la malattia, la può trasmettere prima di diventare sintomatico, fino a due giorni, ma secondo alcuni fino a 4 giorni prima dell’insorgenza dei primi sintomi. I portatori asintomatici che non sviluppano la malattia, vuoi per resistenza individuale, vuoi perché la carica virale iniziale non è stata sufficiente a penetrare le difese immediate messe in essere dalle mucose delle prime vie aeree, è più difficile che possano trasmettere la malattia perché spesso non hanno sufficiente carica virale.

Questo virus si trasmette con estrema facilità (dove mancano difese adeguate) e grandissima rapidità. Al momento, il numero di posti letto ospedalieri occupati è in Italia di 26570 con un tasso di occupazione nelle terapie intensive che va ben oltre la soglia del 30% in almeno 8 regioni.

Il ricovero in ospedale di una polmonite interstiziale da SARS-CoV2, e tanto più quello in UTI, non può essere un ricovero breve. Il numero di malati gravi causati dal contagio eccede il turnover ospedaliero, cioè il numero di posti letto che si rendono disponibili per dimissione o per decesso del paziente. Per questo il sistema va al collasso con “effetti collaterali” non realmente quantificabili oggi, ma che ci sono e ci saranno. L’abbassamento delle aspettative di vita di quasi due anni non dipende solo dal COVID-19, ma anche da tutti quegli interventi ospedalieri che non sono avvenuti a causa dell’effetto inflattivo di COVID-19.

Dunque, quando uno decide di fare il vaccino, dovrebbe tenere conto di qualcosa in più rispetto al legittimo desiderio di proteggersi. Il qualcosa in più è legato al fatto che anche se ci si inietta un vaccino non al top della potenza, come potrebbe esserlo l’Astra-Zeneca, ci si sta comunque proteggendo al 100% dall’ammalare di forme gravi o fatali. Cioè non si va in ospedale e, quindi, stiamo facendo un favore alla nostra vicina di casa che aspetta di essere operata di cancro del seno o al nostro vicino che ha l’angina pectoris ed aspetta di essere finalmente chiamato per una coronarografia, o a quell’altro che da giorni gli si stringe il petto, ma non va in pronto soccorso perché ha paura di restare nell’ingorgo di un triage di ore e di infettarsi, e che però tra 5-10 anni si troverà a combattere contro lo scompenso cardiaco.

Io sono stato scettico sul vaccino Astra-Zeneca, perché, da pasdaran del rigore scientifico, avevo valutato molto negativamente la conduzione di una parte sostanziale del loro trial di fase 3 che, per un mero caso (serendipity, direbbero gli inglesi, come sottolineato da altri colleghi), aveva rivelato una potenziale falla nel disegno (che poi sarebbe stata la causa dell’efficacia minore rispetto ai due vaccini ad RNAm). Ed invece, sul campo, nel mondo reale, il vaccino Astra-Zeneca ha dato una ottima prova di sé nel Regno Unito, andata oltre le aspettative determinate dallo studio di fase 3. Sono stato troppo severo e rapido nel mio giudizio, sarebbe stato preferibile, specie per uno come me che su queste cose ha scritto, aspettare una validazione dell’efficacia del vaccino nel mondo reale, esterna dall’ambiente artificiale costituito dallo studio clinico controllato, che fornisce, si, una validazione, ma solo interna all’ambiente del trial.

Sulla sicurezza di Astra-Zeneca io ho scritto il mio pensiero (COVID-19 E ASTRA-ZENECA: UNA SCANDALOSA GESTIONE DELL’INFORMAZIONE – La Prima Pietra ) e l’ho supportato con numeri che l’EMA ha poi confermato dopo 4 giorni. Voglio aggiungere alcune cose che non tutti sanno.

Il vaccino Astra-Zeneca è stato prodotto con fondi pubblici, ed è venduto al costo di 2€, rispetto ai 12€ e 18€ che costa quello Pfizer o Moderna rispettivamente. In più Astra-Zeneca ha comunicato che non ricaverà alcun guadagno dalla messa a disposizione del prodotto e che il costo, estremamente basso, serve solo a coprire le spese di produzione. I dubbi lasciati irrisolti dall’EMA non correggono la percezione che si è diffusa circa la pericolosità potenziale e la scarsa efficacia del vaccino Astra-Zeneca. Potevano essere risolti con una analisi comparativa dell’incidenza di quei tipo di trombosi particolari a cui fanno riferimento, con l’incidenza annua sulla popolazione generale, una cosa che dovrebbe essere semplicissima con le risorse umane che l’EMA ha a disposizione. Spero lo facciano a tambur battente. Perché noi non possiamo permetterci di perdere tempo su diatribe che potrebbero indurre i complottisti a pensare a guerre commerciali, per spezzare la gambe ad un vaccino che costa troppo poco

Quindi, se vi tocca Astra-Zeneca, vaccinatevi con Astra-Zeneca, senza timori. La sicurezza di questi vaccini non può essere data per assoluta, ovviamente, ma si sta rivelando la più elevata dell’intera storia vaccinale, quanto meno sui numeri che abbiamo a disposizione.

Infine un messaggio ai politici intellettualmente onesti: battetevi per fare liste parallele di volontari per Astra-Zeneca, eventualmente basate sugli stessi criteri di priorità che avete adottato ora. Fermate l’anarchia regionale, imponete una condotta nazionale. Perché con questo casino non si va da nessuna parte.

 

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