Ci sarebbero tantissime domande sui vaccini, ed in molti casi la risposta può essere facilmente trovata sul sito del Ministero della Salute – Vaccini anti Covid-19 (salute.gov.it) – Però esistono questioni che investono la vita quotidiana e coinvolgono emozioni e paure delle persone, che meritano risposte più dirette e particolareggiate.

Quello che io faccio in questo pezzo è cercare di dare risposta tanto semplice quanto onesta a 8 domande frequenti che mi sento rivolgere da familiari, amici e conoscenti, obnubilati delle aspettative messianiche che sono state sollevate riguardo ai vaccini.

  1. Posso riprendere la mia vita dopo il vaccino?

Questa è la più frequente delle domande che in questi giorni mi sento rivolgere. Vorrei tanto poter rispondere di sì, ma invece la risposta è non esattamente.

I vaccini ci consentiranno di iniziare a frequentare i nostri parenti ed amici che hanno a loro volta ricevuto vaccini, ma questo andrebbe associato all’uso continuativo delle mascherine facciali semplicemente perché non sappiamo con certezza se la nostra immunità ci impedisce di trasmettere la malattia, né sappiamo con certezza se il nostro interlocutore o noi stessi siamo realmente immunizzati (l’efficacia del vaccino sui ceppi originali di SARS-CoV2 è intorno al 90% per i vaccini Pfizer e Moderna, ma più bassa per Astra-Zeneca). Le percentuali che si leggono, per esempio 90%, significano che su 100 persone che ricevono il vaccino 10 non saranno protette.

Stiamo accumulando molte informazioni e la mia idea (del tutto personale) è che se l’immunità contro il virus ne impedisce l’ingresso nelle nostre cellule, diventa improbabile che, se pure il ceppo dominante del virus dovesse penetrare le nostre vie aeree, possa raggiungere una tale concentrazione da poter provocare la malattia in chi ci sta vicino, dato che il vaccino ne impedisce l’ingresso nella cellula, che è la conditio sine qua non per la sua replicazione. Però, va tenuto presente che “lo scopo virale” delle mutazioni di cui si parla è di aumentare la trasferibilità del virus e questo il virus lo può ottenere riducendo la carica virale necessaria a provocare la malattia.

Quindi, il vaccino ci consente di essere più sereni nell’affrontare la quotidianità, ma non ci consente ancora di abbassare la guardia.

  1. Possiamo smettere di usare la mascherina?

No. La mascherina potrà essere abbandonata solo quando la stragrande maggioranza della popolazione sarà vaccinata e resa immune (la famosa immunità di gregge), perché questo bloccherà la circolazione virale.

Non solo. Come ho detto, la mascherina andrebbe indossata anche frequentando persone già vaccinate, perché le nuove varianti potrebbero ridurre l’efficacia dei vaccini che ci stanno somministrando e quindi potremmo comunque trovarci esposti alla malattia. Anche qui certezze non ce ne sono. Finchè non avremo la certezza che le persone immunizzate non possono essere portatori di cariche virali sufficienti a trasmettere ad altri la malattia, dovremo mantenere tutte le misure di protezione individuale che conosciamo bene: assidua igiene delle mani, mascherine, distanza sociale, aerazione degli ambienti chiusi.

  1. Possiamo riabbracciare figli e genitori non conviventi che non sono ancora vaccinati?

Per tutto quanto detto sopra, no. E questo vale specialmente per i genitori anziani che sono soggetti ad alto rischio, finché non siano vaccinati. Dovremmo in realtà evitare di abbracciare chiunque non sia vaccinato come noi. Tuttavia, un nonno vaccinato potrebbe abbracciare i suoi nipotini ed i figli, anche se non vaccinati. Quando il costo emotivo di una rinuncia supera il rischio, relativo, della trasmissione della malattia, vanno privilegiate le emozioni. Per un nipotino, i benefici emotivi di abbracciare un nonno immunizzato superano di gran lunga il rischio, minimo, di ammalarsi. Se si vuole evitare il rischio di contagio al 100%, ogni contatto dovrebbe essere evitato fino al raggiungimento di una immunità di gregge o finchè non ci sarà evidenza che non c’è trasmissione virale nei vaccinati (con il caveat di quella proporzione che non si immunizza, malgrado il vaccino).

Io credo che il bilancio tra rischio e beneficio emotiva vada sempre considerato, cercando di utilizzare sempre buon senso.

  1. Se siamo in un gruppo di amici, tutti vaccinati dopo 2 settimane dalla seconda dose, possiamo abbracciarci senza rischio?

Anche in questo caso la risposta non è sì con certezza. Come alla questione precedente, la risposta giusta è di misurare il rapporto rischio/beneficio. Il rischio di ammalarsi di COVID-19 quando persone vaccinate stanno insieme, anche se in casa, anche se senza maschera, è molto basso. Niente nella vita è privo di rischi, ma è improbabile (come ho spiegato sopra) che le persone vaccinate possano trasmettersi il virus e ammalarsi a vicenda. Tuttavia, se le circostanze ci spingono ad abbracciarci, è suggeribile farlo indossando correttamente una mascherina idonea. Se vogliamo aumentare il nostro livello di protezione cerchiamo di avere questi contatti fisici all’aperto.

Potrebbe questo cambiare nel tempo con l’emergenza di nuove varianti e farci tornare ad un distanziamento sociale più marcato? Assolutamente sì, benché la tecnologia potrà produrre vaccini idonei molto più rapidamente.

  1. Posso riprendere a viaggiare in aereo senza mascherina?

No. Poiché i vaccini non riducono completamente il rischio, e poiché nuove varianti più contagiose stanno comparendo in tutto il mondo, gli esperti di sanità pubblica non ritengono che siano possibili cambiamenti reali nelle regole di viaggio, finchè non saranno riviste le linee guida e le politiche di viaggio dei governi. In ogni caso, data l’emergenza di nuove varianti e le incognite sull’efficacia dei vaccini, non tanto su quelle principali di cui si discute oggi, ma su quelle che emergeranno nel prossimo futuro, la migliore strategia quando si viaggia, anche se vaccinati, è rimanere sempre vigili per la propria sicurezza e per quella degli altri.
Va sottolineato, comunque, che le vaccinazioni sono il primo passo verso una nuova libertà di movimenti.

  1. Le persone immuno-depresse possono uscire in pubblico tranquillamente, una volta vaccinati?

No. Il vaccino probabilmente riduce il rischio di COVID-19 ad un livello accettabile, per cui la maggior parte degli immuno-depressi potrà uscire in pubblico con maggiore sicurezza, ma le evidenze dirette sono scarse o nulle. Quindi, indossare maschere idonee in modo adeguato sarà più che mai importante.

  1. Quando saranno vaccinati i miei bambini?

Non esistono piani vaccinali per bambini sotto i 12 anni, perché nessun vaccino finora è stato testato in questa fascia di età. Questo non significa che un bambino non possa essere vaccinato, ma bisognerà aspettare il raggiungimento degli obbiettivi di immunità di gregge, per capire come regolamentare la somministrazione ai bambini, su base volontaria.

  1. Ma i bambini non vaccinati saranno più protetti dal virus, una volta che i loro genitori e insegnanti siano stati vaccinati?

Non lo sappiamo, perché non è noto se il vaccino prevenga la trasmissione della malattia (vedi paragrafo 1.).  Anche se un genitore o un insegnante vaccinato appare sano, potrebbe comunque essere portatore del virus e, benché vaccinato, potrebbe diffondere la malattia. Di fatto, i bambini raggiungeranno un buon livello di sicurezza, una volta che il piano vaccinale avrà raggiunto gli obbiettivi di immunità di gregge che ci si prefigge, e quindi la circolazione del virus sarà notevolmente inibita.

 

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